L’arte rappresenta lo spazio dove si possono esprimere tutte le capacità, le sensorialità, le corporeità per poter far nascere un’oggetto che potrebbe anche essere un’oggetto d’arte come una semplice creazione in cui il soggetto ha espresso il suo impegno in quella particolare zona della mente in cui si manifesta il senso creativo. Prima di ogni altra cosa l’arte rappresenta un canale trascendente l’esperienza, in cui una persona sperimenta la sua capacità di “creare”. Cioè di “dare forma” ad una massa informe.
Pensiamo a della creta, a del pongo sui quali le mani della persona si muovono spingendo, lisciando, piegando la sostanza adattandola al proprio volere. Ma è proprio così, siamo in presenza di una volontà espressiva che impone una forma pre-determinata, ovvero questa volontà diviene un canale di espressione di una energia motivazionale che va alla ricerca del Sé, dell’anima.
Fate un piccolo esperimento, prendete del DAS o del pongo ed iniziate ad occhi chiusi a percepire la sostanza che avete tra le vostre mani, annusatela, fatevi coinvolgere dal momento.
Date, semplicemente, sfogo ai vostri pensieri iniziando a muovere le dita per elaborare una forma, qualsiasi essa sia. Le vostre mani eseguiranno le emozioni che la vostra mente percepirà dai vostri pensieri. Creerete una forma che non viene da una struttura logica, una pre-determinazione.
Rappresenterà una parte delle emozioni che hanno pilotato mani e dita. Pensate ad un ballerino, a cosa distingue una serie di figure e l’arte della danza di un “étoile”. Cosa fa la differenza di una grande interpretazione vocale da un semplice cantare sotto la doccia? Le emozioni.
Questa energia psichica che governa l’espressione del nostro corpo, cha da vita ad alcuni sublimi atteggiamenti che abbiamo.
Le emozioni muovono il corpo nello spazio, gli danno uno scopo ed una direzione, e nello stesso tempo indirizzano una nuova percezione dello spazio reale che abbiamo intorno a noi. Le emozioni si muovono liberamente ed hanno bisogno di un diverso spazio in cui muoversi, ecco, in quel preciso momento, condizionano l’attenzione e con essa nuove percezioni dell’ambiente che piloteranno le emozioni in nuove dimensioni percettive.
E’ il corpo che crea spazio, movimento, realtà intorno a lui, è il corpo che crea arte, e che fa del corpo un’oggetto d’arte puro.
Se lasciamo che le emozioni trasportino le mani che stanno realizzando un dipinto, manipolando una forma d’arte, allora, quelle emozioni, piloteranno percezioni che daranno significato ai nostri movimenti che creeranno forme d’arte.
Ciò non vuol dire rifiutare termini psichici che individuano particolari inclinazioni verso l’espressione artistica, o voler rinnegare che per creare qualcosa di valido in ambito dell’arte ci voglia molto lavoro su se stesso, molto esercizio giornaliero. Ma l’inclinazione, il lavoro e l’esercizio sono espressione dell’energia psichica che muove l’anima alla sua quanto più completa espressione. Non si farebbero tanti sacrifici, tante ore di studio applicato, senza che si dia possibilità all’espressione creativa di manifestarsi.
E’ per questo che tutti indistintamente dobbiamo porre la mente in uno spazio-tempo, anche minimo, in cui si possa avere la possibilità di esprimere questa energia psichica, canale preferito dell’anima, della “vera essenza” che ci contraddistingue.
Queste capacità creative le noto continuamente nelle sedute con i pazienti quando li vedo assorti ma espressivi, mentre manipolano un pezzo di pongo, o lavorano con i colori, per realizzare i loro obiettivi motivo per cui sono venuti nel mio studio. Con questo propongo dei laboratori di espressione creativa delle emozioni!
Nel prossimo articolo affronterò queste tematiche dal lato dell’osservatore dell’opera d’arte.
Buona vita a tutti.